Da Riccione a Milano, Chef Sisti cavalca il suo "Frangente"
di Daniela Ruggeri 😋
Chef Federico Sisti, nato a Riccione nel 1981, ha percorso chilometri e chilometri di ristoranti stellati, nazionali ed internazionali.
Chef Federico Sisti |
La sua è una cucina divertente, eccitante; che riconnette all'umanità. Attrae e scatena emozioni forti. Ingredienti semplici, ma tutt'altro che facili da interpretare: nulla è scontato. Un'irresistibile forza che ci accompagna nel suo mondo fatto di maestria, virtuosismo, sapori e colori.
Cresciuto nella tradizione emiliano-romagnola, Sisti ricorda con piacere il risveglio mattutino al profumo di ragù. Quell’odore, che ha accompagnato la sua infanzia, si è poi trasformato in arte culinaria di alto livello.
"A 14 anni ho frequentato l'alberghiero e una volta diplomato, fino ai 21 ho lavorato a Riccione. Poi mi sono reso contro che oltre alla cucina romagnola c'era qualcos'altro e sono uscito di casa, arrivando da Aimo e Nadia a Milano, due stelle Michelin.
Qui ho incontrato la cucina toscana e i migliori prodotti italiani, quali, giusto per ricordarne qualcuno, i fagioli di Sorana e i tartufi più strabilianti. Successivamente ho lavorato allo storico 5 stelle lusso, Bauer, di Venezia, sino ad approdare in Val d'Elsa, al fianco di Gaetano Trovato, due stelle Michelin. Senza dimenticare Maestri come Giovanni Ciresa e Stefano Ciotti. Mi hanno aiutato a crescere e a fare mie le basi della cucina italiana di alto livello”.
Cresciuto nei migliori stellati, Sisti gira il mondo. Studia, progetta, progredisce e vince con Antica Osteria il Ronchettino di Milano.
La manifestazione Identità Golose, a cui partecipano oltre 500 ristoranti italiani, consacra lo Chef romagnolo quale uno dei migliori: ma il vero punto di riferimento per Sisti è rimanere ben piantato per terra.
’’Vado dove mi portano le persone. Siete voi che mi date energia. Io voglio soddisfare il cliente e regalare emozioni. Cerco di sdebitarmi, per la preferenza accordatami, con la mia cucina. Certo, sentirsi dire da un proprio Maestro “Mi farebbe piacere fare una serata con te” è una soddisfazione davvero unica. Come sono grato agli Chef stellati che dopo le riaperture dei ristoranti, vogliono venire a mangiare nel mio locale”.
Sì, perché nel frattempo Chef Sisti si è lanciato nella sfida più importante: aprire un ristorante, Frangente, proprio a Milano. Un sogno divenuto realtà.
Cosa rende speciale la sua cucina?
"Negli ultimi anni per essere vincente ho usato l'impulsività, il buonumore, la felicità, la creatività e impegno - tanto - per soddisfare il palato. Un modo di cucinare che mi tocca nel profondo; nuove tecniche e sfumature apprese anche da altre culture, lavorando in Giappone, dove ho organizzato due grandi eventi. E, ancora, il Messico, la Russia, l’Australia, l’Indonesia, la Thailandia e tanti altri luoghi meravigliosamente diversi”.
Cosa vuole dire essere perdutamente innamorati della cucina e della professione?
"Vuol dire sacrificare la normalità, avere la valigia sempre pronta. Non sono ammesse distrazioni se si vuole raggiungere un obiettivo. Ho penalizzato la mia famiglia e qualche progetto, come il matrimonio, rimandato solo a quando saremo più tranquilli”.
"A me piace tutto, però appena posso scappo via da Milano e già a Forlì, anche se sono in autostrada, apro il finestrino e respiro il profumo del mare. Riesco a sentirlo e una volta a casa mangio le canocchie bollite”.
Un ricordo particolare?
"A Natale si preparano i cappelletti in quasi tutte le case; nei giorni prenatalizi però si fa la pasta fresca e mi ricordo che ci lavoravo insieme a mio babbo. Ogni tanto arrivava qualcuno per portare gli auguri. Si presentavano con una bottiglia di vino, di birra o altro e, con questi amici e conoscenti, man mano che si faceva l'orario di pranzo, si mangiava tutti insieme. Insomma, la gente di passaggio diventava commensale”.
La fierezza di uno Chef romagnolo, che oltre a spingersi oltre i limiti, attraverso la sua proposta gastronomica, accetta il momento difficile e con Frangente organizza anche il delivery per un'esperienza culinaria personalizzata della tradizione di casa: piadine e panini con trippa o qualsiasi altro prodotto speciale.
Uno Chef loquace; capace di trasformare il cibo in poesia per immagini e che dà il benvenuto nel proprio mondo a chiunque: un uomo di 42 anni che non ha mai scelto la via più facile e che affonda le mani e i piedi nelle onde dell’Adriatico; a cavallo del suo surf. Ricreando quel prezioso legame tra natura e individuo.
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