Chef Eleonora Masella, dalla sua "Credenza" spuntano capolavori
di Marco Valeriani 😊
Prima di tutto una breve presentazione di Chef Eleonora Masella.
Romana, classe 1978, Chef Patron del ristorante "La Credenza di Ele" di Marino (Roma).
Scopre la sua passione fin da piccola ma crescendo sceglie d'intraprendere altri percorsi e studi. All'apice della carriera decide di dedicarsi anima e corpo alla professione di cuoca.
Dopo aver frequentato i corsi di cucina, di panificazione e di pasticceria a Fiuggi e dopo un periodo di apprendistato e piccole collaborazioni con Chef stellati, apre il suo ristorante nel 2019, "La Credenza di Ele", a Marino (Roma) gestito insieme al marito Daniele Collu che cura e gestisce la sala tra gli spazi di una cantina del Seicento. Il ristorante è intimo e ben curato, con affreschi, luci soffuse e la giusta mise en place.
Chef Masella con il marito Daniele Collu |
Un'attenzione al particolare che si apprezza negli arredi come nella cucina, frutto di studio e ricerca e dell'ottimo equilibrio tra creatività e solide radici.
Chef Masella fa parte dell'Associazione Castelli Romani Food and Wine.
Gioca con le erbe aromatiche e le verdure, tant'è che propone molti piatti vegetariani con note orientali. Il focus della sua cucina è tutto sull'esaltazione della materia prima, con pochi e centrati abbinamenti nel piatto.
A dicembre 2020 il quotidiano la Repubblica l'ha inserita, insieme al ristorante, ne "La guida ai sapori e ai piaceri dei Castelli Romani" come uno dei quattro migliori di Marino.
"L'esperienza non è mai abbastanza e nel mio caso è un pacchetto da incrementare ancora e ancora, perché la voglia di sapere e d'imparare non fa altro che rafforzare la determinazione che si ha nel portare avanti una passione e un progetto".
Bellissima domanda. Ha senso parlare di Km 0 se si va ad utilizzare prodotti di aziende specializzate che rientrano in un raggio d'azione minimo rispetto alla locazione dell'attività o al massimo di produzione propria. Noi abbiamo un piccolo orto dove andiamo a coltivare, in base alla stagionalità, gli ortaggi che inseriremo nei nostri piatti.
Ad esempio per il menù studiato per l'estate abbiamo messo in coltivazione ben sei tipologie di pomodori; nell'attuale menù, invece, abbiamo tre tipologie di piselli utilizzati ciclicamente.
Ad esempio per il menù studiato per l'estate abbiamo messo in coltivazione ben sei tipologie di pomodori; nell'attuale menù, invece, abbiamo tre tipologie di piselli utilizzati ciclicamente.
Siamo sempre più portati a parlare di eccellenze a prescindere dal loro territorio di provenienza, ma a cosa corrisponde il concetto d’eccellenza per uno Chef?
Il concetto di eccellenza per uno Chef? È il meglio delle materie prime lavorate sapientemente mantenendo il più possibile la naturalità del prodotto.
Ognuno di noi ha una segretissima rete di mercati e produttori che garantiscono il meglio e sicuramente per capire questo concetto non c'è bisogno delle stelle Michelin. Se non si ha tra le mani una materia prima fresca, genuina, coltivata o allevata con cura e lavorata con sapienza, al risultato finale mancherà sempre qualcosa.
Ognuno di noi ha una segretissima rete di mercati e produttori che garantiscono il meglio e sicuramente per capire questo concetto non c'è bisogno delle stelle Michelin. Se non si ha tra le mani una materia prima fresca, genuina, coltivata o allevata con cura e lavorata con sapienza, al risultato finale mancherà sempre qualcosa.
La formula è: sinergia+comunicazione+precisione e a volte un pizzico di dittatura. Scherzo ovviamente: la pazienza.
Che rapporto ha con il cibo? Cosa le piace preparare per sé?
Il cibo è sempre stato molto importante anche se in adolescenza ho avuto problemi alimentari. Secondo me seduti in famiglia intorno a una tavola imbandita si sta sempre bene... Il pesce sia per me stessa sia per i miei clienti al ristorante. Quindi se penso di cosa avrei voglia di mangiare la risposta sarebbe sempre una sola: pesce in tutte le salse.
Cosa non deve mai mancare sulla tavola?
Risposta quasi scontata: un buon calice di vino. Sia da sola che in compagnia. Bisogna sempre coccolarsi con del buon vino anche con un semplice piatto.
Ogni giorno mi pento ma poi mi basta guardare la soddisfazione dei clienti quando vogliono farti i complimenti e allora tutti gli errori che ritenevi d'aver commesso scompaiono (è solo frutto della pignoleria).
Un progetto particolare a cui sta lavorando?
Per una persona che non si ferma mai come me un progetto non basta. Deve tenersi sempre viva con molteplici cose. Ora come ora sono molti: cene a 4 mani, eventi a tema, collaboro con un giornale online per una rubrica culinaria e varie pubblicazioni per una linea editoriale. Ma lascio sempre spazio alle mie attività antistress come la ceramica: ho la bellezza di quasi 45 piatti ancora da smaltare e cuocere (sarà il prossimo servizio piatti per il ristorante).
Di ringraziamenti dovrei farne tanti; alcuni li ho fatti altri ne ho da fare: in primis ringrazio le mie figlie e mio marito che hanno sempre creduto in me spronandomi ad andare avanti anche nei momenti di sconforto. Ringrazio anche tutte quelle persone che non credevano ce la facessi perché hanno alimentato la scintilla interiore.
Se non fosse diventata Chef, oggi sarebbe?
Ho cambiato strada lavorativa a 40 anni. Forse ne sarebbe passato altro di tempo, ma alla fine avrei intrapreso sicuramente - e nonostante tutto - questo percorso perché questo era scritto nel mio destino.
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