Tenute Barzan 1961, una grande storia d'amore e di... vini
di Marco Valeriani 😊
Prima di tutto questa è una meravigliosa storia d’amore. Poi è la storia di una grande famiglia. E poi - si badi bene dal non fraintendere - una storia di vini.
Tenute Barzan 1961 ha un piede in Friuli Venezia Giulia e l’altro in Veneto, nella zona di Conegliano Valdobbiadene, dove sono collocati i quattro ettari di proprietà e i dieci in affitto.
Qui, Lara Elisabetta Belgrado Barzan - cinque figli e vedova dell’imprenditore Giorgio Barzan, scomparso il 3 gennaio del 2015 in un terribile incidente stradale - non molla d’un solo centimetro.
Sguardo deciso, carattere tostissimo, eloquio vertiginoso - che s’incrina solo quando i ricordi del suo amatissimo Giorgio riaffiorano nel dolore della tragedia - accetta volentieri di raccontarsi a cuore aperto. E lo fa con nitidezza adamantina. Con un coraggio espositivo che sa prima impennarsi e poi tornare (quasi) sereno come il filo dell’orizzonte.
Perché Tenute Barzan 1961?
Nel momento in cui il papà muore, la tua vita va in mano al giudice tutelare: in Italia c’è una legge che tutela i minori, soprattutto in presenza di un patrimonio. Giorgio produceva macchinari per il legno: era impegnato in tutt’altro settore merceologico. Io esco invece dalla scuola sommelier e sono sempre stata in mezzo al mondo del vino e del cibo. Assieme a Giorgio nel corso del tempo avevamo acquistato circa 3 ettari e mezzo di terra: in accordo con il giudice tutelare e gli avvocati, nell’istante in cui ho dovuto fare una scelta di vita molto netta e precisa, abbiamo deciso di riportare la sua data di nascita sull’intestazione: da qui le Tenute Barzan 1961.
Quali sono le caratteristiche delle Tenute Barzan 1961?
Chi entra da noi - basta guardare le recensioni su Tripadvisor o su Booking.com - si sente a casa. Sia che venga per acquistare una bottiglia di vino o per soggiornare una o più notti. Non c’è lo “stacco” cliente-proprietà. Io faccio colazione accanto a te. Ormai abbiamo clienti storici. Oggi dispongo di sei posti letto (due matrimoniali con divano letto in aggiunta), ma sto lavorando per averne altri sei come consentito dalla legge regionale. In compenso, rispetto alla prima sala degustazione di 80 metri quadrati ho potuto costruirne un’altra di quasi 110; pertanto ora possiamo offrire sia un servizio di home restaurant sia un servizio di ospitalità a tutto tondo. In più c’è la cantina. Dalla morte di mio marito, cerco di tenere sotto controllo ogni aspetto.
Quanti vini producete?
Per quanto riguarda i terreni di proprietà siamo all’incirca sulle 20mila bottiglie: suddivise in DOCG, Valdobbiadene Superiore e Asolo Superiore, DOC e Sparkling. Poi, io acquisto i mosti che vengono lavorati sul posto, nel luogo di produzione dell’uva, così da garantire il mantenimento delle denominazioni. Oggi è in progress un progetto che sarà presentato a Vinitaly 2022 - progetto nato con la collaborazione del Presidente FIS Trentino Alto Adige, Raffaele Fischetti - che porterà a un nuovo rosé vinificato dal Nero di Troia e con uno Charmat lungo; un Extra Brut tutto pasto a quasi zero zuccheri. Stesso discorso - sempre tramite l’acquisto delle masse - per i rossi: Refosco, Merlot, Cabernet Sauvignon. Con l’etichetta Tenute Barzan 1961 portiamo altresì in tavola Verduzzo, Pinot Grigio, Picolit. Il Refosco è un vino che ho dedicato a Manuel, il mio primo gemello; il Cabernet Sauvignon a Gianmaria - il gemello piccolo -; mentre Marco ha il suo Chardonnay e Giada - la gemella grande - ha la Ribelle, il Friuliano ex Tocai. Infine ho intitolato il Picolit a Lisa.
Mercati di riferimento?
Dai privati ai ristoranti italiani. Sull’estero, l’80 per cento vola a Hong Kong. Il resto viaggia verso Stati Uniti, Croazia e Germania.
Ribolla Gialla spumantizzata dedicata a Chef Fabrizia Ventura: come è nata l’idea?
Io facevo già Passione. Passione è una Ribolla Gialla spumantizzata, una Ribolla Gialla ferma e una Ribolla Gialla a bolle. Un’etichetta pluripremiata, un vino molto conosciuto e apprezzato. Durante il primo lockdown, io e Fabrizia Ventura gettiamo le basi del progetto “Ripartiamo”. Bene, facciamo il primo evento al casale, casa di Fabrizia, a Roma a luglio 2020… Passano diversi mesi e arriviamo al 2021 alla Fiera Mondiale del Peperoncino a Rieti.
In quell’occasione Fabrizia - tra noi due c’è un rapporto splendido - “spara” la frase “Sì, perché la Ventura è qua”. Rispondo al volo, senza tentennare: “Ok, adesso ti faccio l’etichetta!”. Riprendo Passione, che per me è un vino davvero importante a livello emotivo, e da quel frangente sboccia la Ribolla Gialla della Ventura. Un gioco di parole suscitato all’improvviso - prima di una serata conviviale - e forgiato dall’amicizia e dalle emozioni comuni. È accaduto in appena tre giorni. Stampata un’etichetta di prova e via…. Tra qualche settimana - sia io sia Fabrizia amiamo il Rosso Valentino - avremo, completato l’imbottigliamento, una vera etichetta. Rossa, in perfetto stile Barzan. Un’etichetta capace di trasmettere la Passione per il vino e la bellezza del sentimento che ci lega.
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