Chef Antonella Versace: "Nel dopo Covid-19 torneremo a piatti semplici e tradizionali"

di Marco Valeriani 😊

Calabrese, 45 anni non ancora compiuti, Antonella Versace è oggi Chef Executive di Hospitality Group a Reggio Calabra. Laurea magistrale, ottime competenze comunicative, ha accolto l’invito di ItaliaSapore.it per una breve intervista che va a toccare alcuni aspetti della professione. Buona lettura.


- Chef Antonella Versace -

Fino a 20 anni fa si discuteva quasi esclusivamente di prodotti legati alla cucina mediterranea. Nel recente passato è stata poi adottata l’espressione prodotti a Km 0. Ora si è arrivati alla definizione di cucina e alta cucina ispirata dai prodotti a Km Vero. Stiamo esagerando?


Credo che ogni Chef debba valorizzare i prodotti del territorio nella propria cucina indipendentemente dalla definizione che si voglia dare. Il concetto dovrebbe essere quello di ricercare gli ingredienti frutto del lavoro di tanti produttori che con immenso sacrificio credono ancora nel proprio lavoro ed offrono quanto rispecchia le nostre tradizioni e sono molto più sicuri e genuini di quelli delle grandi filiere. È chiaro che ogni esagerazione va evitata: soprattutto nel contesto odierno, dove crisi energetica e aumento dei costi rischiano di far scomparire tante piccole aziende, gli operatori della ristorazione dovrebbero rivolgersi sempre più alle realtà locali.


Siamo portati a parlare di eccellenze a prescindere dal territorio di provenienza: ma a cosa corrisponde il concetto d’eccellenza per uno Chef?


Eccellenza è un termine cosi ampio che potrebbe includere molti concetti; in realtà per me “eccellente” è la materia prima realizzata con procedimenti ed elementi che hanno delle qualità uniche e inimitabili che permettono di realizzare piatti con sapori e consistenze inconfondibili. Ecco, eccellente è la materia prima che assieme alle capacità dello Chef permette di firmare univocamente e dare un'identità al piatto.


Chef e televisione della cucina: ogni network sembra non poter più fare a meno del proprio format. Se le venisse fatta una proposta sensata, accetterebbe?


Accetterei certamente una proposta che mi permetta di far conoscere il mio lavoro nella maniera più veritiera possibile.


Lo Chef è un grande direttore d’orchestra: qual è, se esiste, la formula perché tutti suonino la stessa partitura?


Rispondo con tre parole identificative di tre qualità fondamentali: Empatia, Umiltà, Intuizione.



Che rapporto ha con il cibo? Cosa le piace preparare per sé?


Nella mia alimentazione sono molto selettiva e non amo il cosiddetto “cibo spazzatura”. Preferisco cibi sani, poco elaborati e adoro le verdure.


Si è mai pentita di un piatto?


Per fortuna mai, prima di realizzarlo lo studio nei dettagli, immaginando già consistenze e gusto.



Si è mai rifiutata di prepararne uno?


Si, mi avevano consegnato materia prima scadente chiedendomi di “mascherarla” e definirla in altro modo…


Pandemia da Covid-19 e ristorazione: ne usciremo cambiati?


Sicuramente si, il Covid19 ci ha consegnato una realtà diversa a livello globale e uno dei settori più interessati da questo cambiamento è stata proprio la ristorazione. Dovremo inventare nuove formule per accontentare clienti sempre più esigenti, disposti a valutare più la sostanza che l’apparenza, abituati ormai al food delivery e con budget di spesa purtroppo ridotti. Il risultato secondo me sarà un progressivo ritorno a piatti semplici e tradizionali ma realizzati con buone materie prime.



Chef Antonella Versace in cinquanta parole.

Cinquanta sono troppe. Mi vengono in mente quelle più caratteristiche: esigente, empatica, attenta, estroversa, creativa, ottimista, simpatica, stacanovista, puntuale, leale, elegante, equilibrata, autocritica, resiliente, acuta, intuitiva, organizzata, orgogliosa, umile, critica, carismatica, lunatica, onesta.


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