Alessandro Ferrarini (Stella Michelin con Ristorante Franco Mare), lo Chef che adora la pizza
di Marco Valeriani 😋
Dopo un anno come Sous Chef, Alessandro Ferrarini, professionista di talento, conduce la brigata del Franco Mare "che ha ottenuto nel 2016 le due forchette sulla Guida Michelin. Lo Chef unisce la conoscenza della materia a un innato spirito di ricerca, improntato sui dettagli e sull’evoluzione della tradizione. La sua giovane età lo indirizza anche verso sperimentazionI contemporanee. In sala, “mise en place” e locali sono stati rinnovati, così come è stata rinnovata la squadra al servizio del cliente, capitanata da Massimiliano Martino, Maitre e Robben Gevaert, Sommelier. Una squadra che è riuscita a portare a Pietrasanta, nel 2021, la Stella Michelin”.
Chi è Chef Ferrarini?
Alessandro Ferarini è semplicemente un ragazzo con un enorme amore per la cucina e che ha fatto di una passione il suo lavoro.
Cosa l’ha spinta a intraprendere questa professione tanto difficile e impegnativa, soprattutto in termini di energie personali?
Ho iniziato a fare questo lavoro grazie a mia mamma; essendo lei una grande cuoca (non professionale) già da piccolo mi metteva sotto nel periodo natalizio a fare i ravioli e da lì ho capito che sarebbe potuto essere il mio futuro.
Il suo giudizio, sintetico, sul modo di fare cucina nel nostro Paese?
L'Italia è un grande paese culinario, ricco di storia che va dalla Valle d'Aosta alla Sicilia. Vantiamo un'ottima cucina: si mangia in maniera eccelsa ovunque.
Filiera corta e territorialità: un vantaggio o un limite per gli Chef?
Penso sia un vantaggio; abbiamo l'opportunità di vivere il territorio e i suoi piccoli produttori che lavorano in maniera divina e propongono delle vere eccellenze.
Italiani ed europei, popolo di gourmet o semplici assaggiatori?
Il modo di vedere la ristorazione è un po' cambiato: sono diventati un po' tutti gourmet. Fortunatamente c'è ancora molta gente che vuole fare esperienze al ristorante, lasciarsi trasportare in un viaggio culinario a 360 gradi.
Chef e guide enogastronomiche: per alcuni necessarie, per altri utili ma non fondamentali. Agli scettici risponde?
Le guide gastronomiche danno la possibilità di farsi conoscere. Ritengo che una persona non debba lavorare esclusivamente per un guida ma per il cliente e per quanto lo diverte. Detto questo, se uno Chef riesce a fare della sua passione un lavoro e riesce a trasmetterlo a tavola è lì che arrivano i riconoscimenti e senza dubbio ripagano di tanto duro lavoro che sta dietro. Noi abbiamo ricevuto la prestigiosa Stella Michelin nel 2021, ed è stata un emozione indescrivibile: la prima in tutt'italia per uno stabilimento balneare.
Dopo oltre due anni di pandemia, sul nostro Paese e sull’Europa si riverberano ora gli effetti di altre “calamità”: la guerra in Ucraina, il caro energia, l’aumento dei prezzi delle materie prime, l’incertezza legata al futuro occupazionale: siamo al capolinea?
Dopo la pandemia, che ha creato tantissimi problemi alla nostra categoria, questa guerra non ci voleva davvero. Speriamo vivamente finisca al più presto e si possa davvero tornare alla normalità: sono sicuro che ce la faremo; siamo un popolo coraggioso e pieno di fantasia. Ne usciremo più forti di prima.
Un piatto a cui non rinuncia mai a tavola?
Amo la pizza: credo sia l'unica cosa a cui non potrei mai rinunciare.
Cosa la infastidisce quando è al lavoro?
La mancanza di rispetto. Nella mia brigata vengono trattati tutti, dal primo all'ultimo, nello stesso modo. Siamo un gruppo molto affiatato e la maleducazione e la mancanza di rispetto non le tollero.
Chef Ferrarini in tre parole…
Determinato, ambizioso, leale.
Se non fosse uno Chef oggi sarebbe?
Se non avessi intrapreso questa attività penso avrei lavorato nel campo della metalmeccanica. La mia famiglia, dai miei genitori ai miei fratelli, hanno sempre lavorato in quel settore.
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Tel. 0584.20187
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