I Fornelli di Sara - 22: la passione fra Eloisa e Abelardo, un'estate d'amore con pasta fredda alla crema di peperoni
È con piacere e un pizzico d'orgoglio che ItaliaSapore.it torna, è il ventiduesimo articolo, a proporre "la penna" di Sara Leardini, cuoca per diletto. Con questa rubrica dal titolo I Fornelli di Sara si prosegue il viaggio tra alcune proposte facilissime - e parecchio gustose - da portare sulla tavola di casa. Auguriamo a tutti buona lettura e buon appetito!
Nel cercare nella mia libreria un vecchio volume di poesie, mi è capitato di ritrovare un libro, letto molti anni fa, scritto da Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri (Ordinario di Storia della Filosofia medievale all'Università degli Studi di Milano) e dedicato alla vicenda non molto conosciuta di "Eloisa e Abelardo".
Di qui l'idea di raccontarvela in questo ultimo numero della mia rubrica, abbinata ad una nuova ricetta di pasta fredda (che trovate in fondo alla pagina) sperando siano entrambe di vostro gradimento.
La vicenda che sto per raccontarvi è una storia vera!
Prima dei più famosi Paolo e Francesca sono esistiti loro: Eloisa e Pietro Abelardo.
Siamo a Parigi, nel cuore del Medioevo, intorno all'anno 1116 e questa è una narrazione che trabocca di passione e, come tutte le più grandi storie d'amore, ha un risvolto drammatico.
La loro eco è arrivata fino ai giorni nostri, perché tra i due amanti vi fu un fitto rapporto epistolare e le loro lettere si possono ancora trovare pubblicate.
Pietro Abelardo era un chierico ed un filosofo, il più famoso dei suoi tempi e aveva 38 anni.
Eloisa, una ragazza di 17 anni, colta e intelligente, conosceva il Greco, l'Ebraico e il Latino, e apparteneva a una importante famiglia.
Lo zio di Eloisa, ingaggia Abelardo e gli affida la nipote affinché le insegni la filosofia, ma tra i due nasce presto un'attrazione fatale e oltre alle gioie della filosofia le insegna anche quelle dell'amore.
"Col pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all'amore, aperti i libri, le parole si affannavano più intorno ad argomenti d'amore che di studio, erano più numerosi i baci che le frasi".
Abelardo le dedica canzoni d'amore che presto si diffondono in tutta Parigi e quando la relazione viene alla luce, lo zio di Eloisa, furioso, caccia il maestro e impone alla nipote di dimenticarlo.
Troppo tardi. Eloisa è incinta. I due amanti fuggono insieme in Bretagna dove nasce il figlio che chiameranno Astrolabio (che era il nome di uno strumento astronomico, molto utilizzato nel Medioevo, per misurare la distanza tra le stelle e utile ai naviganti. È come se adesso qualcuno chiamasse il proprio figlio computer. Questo per comprendere la loro modernità di pensiero).
La famiglia di Eloisa è furibonda e Abelardo per calmare le acque decide di sposarla in nozze segrete, lui è pur sempre un chierico e inoltre vuole salvaguardare la propria carriera di filosofo. Per difendere Eloisa dalle malelingue, Abelardo spedisce la moglie in convento, ma lo zio, convinto invece che Abelardo stia solo cercando il modo di liberarsene, assolda due sicari che entrano in casa, nella sua stanza da letto e, mentre lui è immerso nel sonno, lo evirano.
Da questo momento tutto cambia.
Abelardo considera quanto gli è accaduto come una punizione di Dio, si pente per ciò che ha fatto, per la passione carnale che ha provato, torna ai suoi studi filosofici e a insegnare; però mosso da gelosia nei confronti di Eloisa, che ha solo poco più di vent'anni e potrebbe ancora rifarsi una vita, le chiede come sacrificio di farsi monaca.
Nonostante il parere contrario della sua famiglia, Eloisa accetta.
Da qui in poi, le lettere tra i due diventano strazianti, soprattutto da parte di lei che cerca di ritrovare, almeno nello scambio epistolare, l'intesa amorosa e passionale di un tempo ma che invece non trova corrispondenza.
Abelardo la invita a dimenticare il passato tra di loro e a pregare ma Eloisa risponde: "Il piacere che ho conosciuto è stato così forte che non posso odiarlo". Lui risponde che la considera una sorella.
Nonostante questo, i due non si lasceranno mai anzi, quando Eloisa e le altre monache del Monastero dell'Argenteuil verranno cacciate per varie rivendicazioni di legittimo possesso, Abelardo le accoglierà nel Monastero da lui fondato del Paracleto.
Nel 1142, prima di morire, Abelardo chiederà di essere sepolto nel monastero del Paracleto dove Eloisa era diventata nel frattempo la prima badessa. Nella stessa tomba chiederà di essere sepolta lei nel 1164.
Una leggenda medievale racconta che lo scheletro di Abelardo aprì le braccia per accogliere il corpo di Eloisa quando vi fu deposta.
Riposarono insieme, all'ombra di un roseto, per secoli, fino a quando nel 1792 la loro tomba venne trasferita a Parigi e infine nel 1817 collocata all'interno del cimitero monumentale di Père Lachaise dove si trova tutt'ora.
Eternamente insieme.
Pasta integrale fredda con crema di peperoni, tonno e olive taggiasche
Prendere 2 peperoni rossi, tagliarli a pezzi e cuocerli in una padella per 10 minuti circa con uno spicchio d'aglio, olio d'oliva e origano. Una volta cotti passarli con un frullatore a immersione fino a creare una crema. Fare bollire l'acqua salata e cuocere le penne integrali. Una volta cotte, passarle sotto l'acqua fredda e scolarle per bene.
In una ciotola amalgamare le penne raffreddate con la crema di peperone, il tonno a filetti, le olive taggische. Per concludere, aggiungere una grattata di caciotta di mucca e un filo d'olio d'oliva a crudo.
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