I Fornelli di Sara 28 - Via lo stress e la malinconia: lasciamoci trasportare dalla Cooking Therapy
È con piacere e un pizzico d'orgoglio che ItaliaSapore.it torna, è il 28° articolo, a proporre "la penna" di Sara Leardini, cuoca per diletto. Con questa rubrica dal titolo I Fornelli di Sara si prosegue il viaggio tra alcune proposte facilissime - e parecchio gustose - da portare sulla tavola di casa. Auguriamo a tutti buona lettura e buon appetito!
di Sara Leardini 😋 -
Tutti sanno che cucinare è una forma d'arte; basti pensare alla creatività che occorre per realizzare una ricetta, all'abilità nel mescolarne gli ingredienti e infine al senso estetico per presentarla nel modo migliore.
Però quello che, forse, non tutti sanno è che cucinare fa anche bene alla salute. Sì, proprio così, si chiama: Cooking Therapy.
Secondo alcuni esperti, tra cui il neuroscienziato Antonio Cerasa (ricercatore dell'Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del CNR di Catanzaro, esperto in intelligenza artificiale e neuroriabilitazione), cucinare è terapeutico. L'attività ai fornelli è una straodinaria palestra, capace di migliorare l'attività cerebrale ed è adatta a tutti.
Studi scientifici hanno dimostrato come la Cooking Therapy abbia svariati benefici sul piano psicofisico delle persone; infatti aiuta a ridurre stress e ansia. Cucinare richiede attenzione ma, allo stesso tempo, è un'attività rilassante e meditativa che permette di concentrarsi sul presente e distogliere la mente da altri problemi. Migliora l'autostima, perché cucinare significa realizzare qualcosa e questo ci dona soddisfazione a livello personale. Aiuta ad avere un rapporto sano col cibo e a riscoprire il piacere del mangiare come qualcosa di divertente.
Piccola curiosità. Durante la sua ricerca in merito alla Cooking Therapy, Cerasa ha studiato il funzionamento degli "expert brain" cioè i cervelli degli esperti di alcune categorie di attività come: musicisti, giocatori di basket e Chef. Il neuroscienziato si è reso conto che la mente dei cuochi ha più densità neuronale rispetto al resto della popolazione. Queste alterazioni positive nei cuochi, spiega Cerasa, sono dovute a tre abilità acquisite grazie all'allenamento in cucina: il building cutting (la destrezza nel tagliare velocemente guardando altro); la capacità di coordiare i movimenti di una brigata molto complessa; e quella di ricordarsi a memoria i passaggi di ricette complicate senza perdere il filo di nessuna.
Quindi cucinare rende più intelligenti?
Questo io non so dirlo, ma sicuramente cucinare per se stessi e per i nostri cari ci fa sentire "bene, utili e importanti".
E allora rilassiamoci insieme preparando queste due ricette facili facili e come al solito: buonissime!
Carbonara di tonno
Mentre riscaldiamo l'acqua per cuocere gli spaghetti, in una wok fare scottare il tonno fresco tagliato a cubetti con olio, aglio, prezzemolo, sale e pepe q.b.. Nel frattempo, in una ciotola sbattere le uova intere salandole e pepandole a piacimento. Infine, una volta cotti gli spaghetti, scolarli ed amalgamarli al tonno e alle uova.
Risotto asparagi, zafferano e speck
Preparare del brodo vegetale e successivamente, in una pentola, cuocere con del vino bianco la cipolla e gli asparagi tagliati a pezzetti e infine unire il riso. Aggiungere progressivamente il brodo al riso e a metà cottura mettere lo zafferano e lo speck a cubetti. Terminata la cottura del risotto, assaggiare e, se necessario, procedere con un pizzico di sale. Servire assieme a una spolverata di Parmigiano.
Buon appetito!
P.S.: un rigraziamento a Jole!
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