I Fornelli di Sara 29 - Montefiore Conca, quando il nobile Ormanno s'innamorò della bella Costanza Malatesta
È con piacere e un pizzico d'orgoglio che ItaliaSapore.it torna, è il 29° articolo, a proporre "la penna" di Sara Leardini, cuoca per diletto. Con questa rubrica dal titolo I Fornelli di Sara si prosegue il viaggio tra alcune proposte facilissime - e parecchio gustose - da portare sulla tavola di casa. Auguriamo a tutti buona lettura e buon appetito!
di Sara Leardini 😋 -
Il torrente Conca nasce sull'Appennino romagnolo e dopo aver percorso 47 chilometri, che vanno dal monte Carpegna a Cattolica, si getta infine nell'Adriatico. Lungo il suo corso, detto appunto Valle del Conca o Valconca, si possono ammirare tanti piccoli borghi medievali, ed oggi è proprio di uno di questi che voglio raccontarvi la storia.
Inserito nel prestigioso circuito dei Borghi più belli d'Italia, Montefiore Conca, nonché il suo imponente castello dal cui promontorio lo sguardo si estende sull'Adriatico, da Ravenna fino ad arrivare a Fano, diventò una delle residenze più lussuose della famiglia Malatesta.
Costruito, intorno all'anno 1337, da Malatesta "il Guastafamiglia" fu dimora anche del figlio, Malatesta IV detto "l'Ungaro", e della sua sfortunata nipote, Costanza, della quale le cronache ufficiali poco ci raccontano (secondo l'usanza per cui i panni sporchi si lavano in famiglia e si consegna tutto all'oblio del tempo, ndr).
Il padre di Costanza, Malatesta IV nato a Rimini nel 1327, a differenza del padre che si era ampiamente meritato il soprannome di "Guastafamiglia", era leale, valoroso, virtuoso e molto colto; amava le lettere e le arti figurative. Insomma era lo stereotipo del gentiluomo "cortese". All'età di vent'anni il re d'Ungheria Luigi d'Angiò, di passaggio da Rimini, lo ordinò cavaliere e da quel giorno in avanti venne indicato come "l'Ungaro". Poiché i Malatesta si erano legati in un'allenaza di ferro con gli Estensi, l'Ungaro sposò in prime nozze Violante d'Este nel 1345 - che morì di parto mettendo al mondo la sua unica figlia Costanza Malatesta - e in seconde nozze maritò Costanza d'Este sorella di Violante.
Costanza Malatesta, per volontà del padre, era una ragazza di buona cultura, educata al bello e dal carattere indipendente. Per suggellare il sodalizio tra le due famiglie, Costanza fu fatta sposare, nel 1363, con Ugo d'Este, figlio del marchese Obizzo III, signore di Ferrara, Modena e Parma. Il matrimonio durò circa sette anni quando, nel 1370, Ugo a 26 anni morì durante un combattimento. Rimasta vedova a soli vent'anni e senza figli, Costanza, che aveva ereditato un cospicuo patrimonio, pari a 50mila ducati più molte terre, decise di tornare a Montefiore per restare accanto a suo padre che, ammalatosi, venne a mancare due anni più tardi, nel 1372. L'Ungaro lasciò come suoi unici eredi la seconda moglie e la figlia Costanza, che vide pertanto accrescere il suo già immenso patrimonio. Poiché non c'erano discendenti maschi lo Stato malatestiano finì tutto nelle mani del prozio di Costanza, Galeotto Malatesta detto l'Ardito, nonno del più famoso Sigismondo Pandolfo Malatesta signore di Rimini, il quale voleva disporre di lei a suo piacimento, nel senso che sperava di farle contrarre un nuovo matrimonio con un'utilità politica.
Le cronache narrano che un giorno giunse al castello un esercito di cinquanta lance a cavallo, guidate da un giovane duca tedesco dal nome Ormanno (Hariman). Tra Costanza e Ormanno fu colpo di fulmine e ben presto la storia tra i due venne alla luce. Ciò scatenò l'ira del prozio il quale, al rifiuto di Costanza di lasciare Ormanno, non solo vedeva sfumare le sue speranze di un nuovo matrimonio favorevole ma rischiava altresì di imparentarsi con uno spiantato che si sarebbe portato via una parte considerevole del patrimonio familiare. A questo punto, Galeotto Malatesta non perse tempo ed ingaggiò un sicario, Fioruzzo da Forlì, per eliminare sia la nipote ribelle siae il suo amante. L'ordine fu eseguito nella notte del 15 ottobre 1378, all'ora in cui ci si corica. Fioruzzo fece irruzione nella stanza di Costanza e trovando gli amanti a letto, li uccise entrambi.
I corpi dei due giovani non vennero mai più ritrovati e su questa storia per secoli scese l'oblio.
E ora prepariamo insieme due ricette freschissime per quest'estate rovente.
Persico freddo al limone con giardiniera
Cuocere al vapore per circa 15 minuti il filetto di pesce persico e lasciarlo raffreddare. Adagiarlo sul piatto da portata e condirlo col succo di un limone e un pizzico di sale; infine guarnirlo con capperi, olive, giardiniera sott'olio, qualche filetto d'acciuga spezzettata e prezzemolo tritato. Mettere in frigo per un'oretta, quindi servire in tavola.
Insalata di gamberi, surimi, patate ed erba cipollina
Fare lessare in acqua salata le patate per circa 15 minuti, i gamberi sgusciati per 3 minuti e i surimi tagliati a rondelle per 1 minuto. Scolare tutto e riporre in un'insalatiera in cui andrà aggiunta l'erba cipollina tritata. Condire con dell'olio d'oliva q.b. Fare raffreddare in frigo per circa due ore e servire in tavola.
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