di Marco Valeriani -
La curiosità è davvero l'essenza della conoscenza? O, per stare più terra terra, è soltanto il motivo che ci spinge a fare ricerca, indirizzando l'orizzonte al di là del semplice gorgheggiamento generalista?
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- Frida Vasini - |
Qualche anno fa, assopito nei pensieri e in attesa di un appuntamento, mi scarrozzai fino a Cervia per curiosare tra le attività e i negozi affacciati sul porto canale. Con un po' di stupore - nemmeno tanto a dire la verità - mi trovai a sbirciare dalla vetrina di un fornaio, non distante dalla Torre, che esponeva un eloquente cartello contaminato da ciarleria riminese: "Qui (sì con l'accento, ahimè), la tipica Piadina dei Morti". Adoro la piadina cervese, quella dal tondeggio più piccolo e significativa nello spessore, come adoro la piadina cesenate e forlivese (sebbene sia nato e viva a Rimini). Però della Piadina dei Morti preparata e sfornata a Cervia non ne sapevo nulla!
I miei maestri, alcuni ormai "iti" - cioè defunti e passati già dagli Alberi Pizzuti - si erano, pedissequamente e forsennatamente, sgolati a ripetermi che la Piadina dei Morti è solo un dolce della mia città. Nato a Rimini e quivi confinato.
E che niuno avrebbe dovuto osare a far di ricette, alquanto improbabili, oltre i confini del Contado del Marecchia. Ma, così non fu allora e così non è oggi. La Piadina dei Morti riminese ha oltrepassato gli steccati fisici e culturali e dal luogo natìo si è allargata al Montefeltro - qualche esempio all'ombra del Forte di San Leo - al Cervese e nel Nord Italia perché patrimonio gastronomico dei romagnoli emigrati nell'alta Emilia, in Lombardia o in Piemonte.
Una carissima amica, un'autentica azdora di Bellaria-Igea Marina, l'inarrestabile Frida Vasini - cercatela su Facebook e Instagram ha di che farvi impazzire - sollecitata dal sottoscritto ha fatto dono della sua meravigliosa ricetta che ripropongo paro paro (ma se non è di Rimini, cosa la pubblici a fare? La pubblico perché Frida è cuoca internazionale e di Rimini ne sa a pacchi...).
Ah, prima che lo "scordi": Frida sarebbe perfetta come testimonial della Piadina dei Morti - di Rimini e provincia a questo punto, a voler essere pignoli geograficamente... - da omaggiare in talune circostante a chi viene in autunno dalle nostre parti!
Le istituzioni che ne pensano?
Andiamo avanti...
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Ingredienti per due piade
250 gr. di farina 0
250 gr. di farina di Manitoba
120 gr. di zucchero
1 cucchiaio di miele (quello che preferite, meglio se Acacia)
100 gr. di burro (100 ml di olio Evo o olio bianco)
2 uova + 1 per la guarnizione
1 dadino di lievito fresco
150 ml di latte tiepido
50 ml di vino rosso
100 gr. di uva secca ammollata in acqua
50 gr. noci
60 gr. di mandorle
30 gr. di pinoli
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Per la guarnizione
1 tuorlo d’uovo
1 cucchiaio di latte
1 cucchiaio di miele
Ha poi, magistralmente, inviato pure le fasi della preparazione in modo da agevolare neofiti assoluti, principianti o gastrosofi in divenire.
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Sbattete le uova con lo zucchero, il burro, il miele, il vino rosso. Poi aggiungete l’uva, il lievito sciolto nel latte tiepido e quindi la farina.
Impastate per un paio di minuti. Mettete il composto ottenuto nella tortiera e, coperto da un canovaccio, lasciatelo lievitare per 6 ore.
Quando avrà raddoppiato la sua forma, passate le 6 ore, decorate la superficie con le mandorle, i pinoli e le noci Con un pennello distribuite sulla superficie la glassa che avrete preparato utilizzando il tuorlo d’uovo, il miele e un paio di cucchiai di latte.
A questo punto tutto in forno a 180 gradi per 20 minuti.
Ringrazio Frida del regalo e ringrazio voi per la pazienza di essere arrivati fino a questo punto nella lettura. Nell'augurarvi Buona Festa di Halloween, rammento altresì: durante la ricorrenza di Ognissanti e dei Morti è bene portare un fiore sulle tombe dei nostri cari defunti. Mantenere intatta la memoria di chi non è più tra noi, è cibo pregiato per il cuore e la mente.
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