I Fornelli di Sara 34 - Elizabeth e Gabriel, una struggente storia d'amore finita in tragedia
È con piacere e un pizzico d'orgoglio che ItaliaSapore.it torna, è il 34° articolo, a proporre "la penna" di Sara Leardini, cuoca per diletto. Con questa rubrica dal titolo I Fornelli di Sara si prosegue il viaggio tra alcune proposte facilissime - e parecchio gustose - da portare sulla tavola di casa. Auguriamo a tutti buona lettura e buon appetito!
- di Sara Leardini 😋 -
Di recente la mia amica Erika mi ha regalato un libro d'arte, che per me è stato un vero viaggio attraverso i vari artisti e protagonisti delle loro opere. Poiché questo è considerato un po' il mese degli innamorati per antonomasia, in questa occasione voglio raccontarvi, appunto, di una storia d'amore, quella tra il pittore britannico, nato da una famiglia aristocratica di origini italiane, Gabriel Dante Rossetti e la modella Elizabeth Siddal, il cui destino si incrocia con quello della protagonista di un famoso quadro: Ofelia di John Everett Millais.
Elizabeth Siddal, nata da una famiglia di umili origini, era di una bellezza mozzafiato, in più era molto dotata per l'arte e la poesia. Con la sua pelle diafana, gli occhi verdi e la sua chioma rosso fuoco, rappresentava la tipica bellezza "celtico-medioevale" che il movimento artistico dei Preraffaelliti ricercava.
Nel 1850 ci fu il primo incontro con Rossetti e presto Elizabeth divenne la sua musa e compagna. Ma Rossetti aveva un'anima tormentata e anche la loro relazione lo fu, a causa dei suoi continui tradimenti, nonché osteggiata dalla famiglia di lui, per via della notevole differenza di stato sociale. Fu un vortice di passione e gelosia, di felicità e dolore che segnò le loro vite e la loro arte.
Nell'inverno del 1852 Millais sceglie Elizabeth Siddal come modella per rappresentare Ofelia, protagonista del dramma Shakespeariano "Amleto", che si lascia morire nelle acque gelide di un fiume. Millais per rendere la drammaticità dell'opera decise di far immergere Elizabeth nell'acqua fredda di una vasca da bagno, avvolta in un abito antico color argento. Per stemperare il rigore dell'acqua, fece posizionare delle lampade ad olio sotto la vasca. Ma le lampade, forse per un mal funzionamento, si spensero, lasciando Elizabeth nell'acqua gelata. Millais non si accorse di nulla mentre Elizabeth, pur di non interrompere la visione del pittore, non disse nulla e rimase immobile. Le conseguenze non tardarono a manifestarsi. Elizabeth si ammalò gravemente di polmonite e rimase costretta a letto per settimane. Le spese mediche furono altissime e il padre di lei minacciò Millais di azioni legali. Millais per evitare lo scandalo fu costretto a saldare il debito, sborsando la ragguardevole cifra di 50 sterline, qualcosa tipo 7.000 delle sterline attuali.
Dopo 10 anni dal loro incontro e mille vicissitudini, nel 1860, Rossetti decide di sposarla e nel 1861 Elizabeth rimane incinta. La gioia per la gravidanza però si trasforma presto in tragedia. La bambina, nata prematura, non sopravvive. Il dolore per Elizabeth è così forte da sprofondarla in una cupa depressione e l'11 febbraio del 1862, a soli 32 anni, si suicida con un'overdose di laudano, una sostanza che si usava per alleviare i dolori fisici e psichici.
La sua morte fu un duro colpo per Rossetti che cadde in un vortice di disperazione e sensi di colpa. Rossetti seppellì con lei, tra i suoi capelli rossi, tutte le poesie che le aveva dedicato. Non si riprese mai più dalla sua perdita. L'Ofelia di Millais divenne così un simbolo ambivalente di bellezza e sofferenza.
E ora prepariamo una ricetta facilissima: torta salata con patate, stracchino e prosciutto cotto.
Sbucciare 300 grammi di patate, tagliarle a rondelle e lessarle in acqua già salata. Una volta cotte, condirle con olio d'oliva e prezzemolo. Stendere la pasta sfoglia in una teglia e bucherellarla con la forchetta. Poi fare uno strato di patate
aggiungere lo stracchino a ciuffi e il prosciutto cotto tagliato a cubetti.
Cuocere in forno a 200° per circa 25 minuti.
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- Sara e l'amica Erika - |
Buona tavola a tutti!
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